In partenza RESTARTER, un progetto per l’inserimento lavorativo promosso dalle cooperative sociali
Si concluderà entro il mese di ottobre la posa, negli undici comuni gestiti da Geovest, dei nuovi contenitori per la raccolta degli abiti che andranno a sostituire quelli attuali. Si tratta del progetto RESTARTER (recupera – riusa – riparti) a cura del Consorzio Coperative Sociali EcoBi che ha la finalità di creare nuove opportunità di inserimento lavorativo per persone in condizioni di svantaggio.
RESTARTER è un termine familiare, molto diretto, che suggerisce un’azione. Ripartenza, rifare, rimettere in moto un processo in modo innovativo per generare una azione e reazione.
Il RESTARTER è colui che contribuisce a questa ri-partenza, una progressiva riformulazione delle modalità di utilizzo dello scarto, considerato come risorsa.
RESTARTER quindi, è chi dona i propri oggetti così come chi li seleziona e infine li destina a nuova vita.
L’obiettivo è anche quello di aumentare la quantità di materiale raccolto e quindi la percentuale di raccolta differenziata garantendo la tracciabilità in tutte le fasi di raccolta, stoccaggio e trattamento e dando la possibilità ai Comuni di indicare a chi destinare una parte dei proventi che verrà devoluta in liberalità.
Ogni giorno molte tonnellate di abiti vengono gettate fra i rifiuti con un degradante impatto sull’ambiente e con notevoli costi di smaltimento. Un efficace servizio di raccolta differenziata di abiti e accessori usati contribuirebbe al contenimento degli sprechi, al risparmio economico e alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali.
Il consumo procapite medio annuo di abiti e di accessori in Italia è circa pari a 14 kg, mentre il dato procapite di abiti e di accessori usati derivante dalla raccolta differenziata in Italia arriva in media a circa 1,5 kg. La media in Europa è pari a 7 kg annui.
Il rifiuto tessile derivante dalle raccolte è destinato per il 68% al riutilizzo, il 25% al riciclo e il 7% allo smaltimento.
I rifiuti raccolti con RESTARTER verranno depositati in un impianto di stoccaggio e quindi avviati ad impianti di recupero all’interno dei quali avviene il processo di igienizzazione e selezione degli indumenti che saranno commercializzati, a seconda della qualità, nei mercati dell’usato europei o di altri continenti.