Il compostaggio è un metodo che accelera il processo naturale aerobico di decomposizione biologica della sostanza organica. Permette di ottenere compost, un prodotto ricco in humus e flora microbica attiva, adatto ai più svariati impieghi nell’orto, ma anche nei vasi di fiori, sotto gli alberi da frutto, nei giardini e per le piante da interno.

Compostare i rifiuti organici e vegetali è molto importante perché consente di ridurre i rifiuti da portare in discarica e permette di restituire alla natura e al terreno, sotto forma di compost, molte sostanze organiche necessarie alla crescita e allo sviluppo delle piante, nonché al mantenimento della fertilità del terreno riducendo l’impiego di fertilizzanti minerali.

Per il compostaggio si usano gli scarti facilmente deperibili e degradabili come quelli alimentari della cucina e i residui del giardino e dell'orto: frutta e verdura, ossa, gusci di noce e uova, fondi di caffè, filtri del tè, tovagliolini di carta, foglie, erba, paglia, terriccio, rametti ben sminuzzati.

Con cautela si possono impiegare anche scarti di carne e pesce, prestando attenzione a non attirare animali indesiderati come topi o insetti, pane, pasta e dolciumi ben sminuzzati, quantità limitate di foglie coriacee, bucce di agrumi.

Il compost si può ottenere con ottimi risultati anche in ambienti ridotti come il giardino di casa. Colloca la compostiera preferibilmente all’ombra di un albero a foglie caduche: eviterai così l’eccessivo essiccamento nel periodo estivo, mentre in inverno i raggi del sole possono penetrare in modo da favorire l’attività biologica.
Per ottenere la miscela ideale mescola in maniera corretta i rifiuti organici più umidi (di cucina, erba ecc.) con quelli più secchi (rametti, foglie secche), dando la prevalenza ai primi rispetto ai secondi, in modo da ottenere un adeguato assorbimento dell’acqua in eccesso e un'adeguata porosità, che garantisca l’ossigenazione interna della massa.

Per garantire la giusta umidità basta stringere in una mano un campione prelevato dal cumulo: se il palmo della mano rimane asciutto occorre aggiungere acqua; se si inumidisce, il livello di umidità è giusto; se grondano delle goccioline, la presenza di acqua è eccessiva. In questo caso è bene aggiungere al cumulo materiale secco, in modo da ristabilire la giusta sofficità e porosità ed evitare fermentazioni maleodoranti.

Rimescola il cumulo almeno ogni 15-20 giorni per garantire la ventilazione e facilitare la degradazione del materiale organico evitando la formazione di cattivi odori e la diffusione di animali e insetti molesti.
Un suggerimento pratico: per miscelare correttamente i rifiuti organici secchi e quelli più umidi, è utile accumulare in un angolo i rametti, in modo da averli immediatamente disponibili.

Per produrre il compost solitamente sono necessari da 7 a 12 mesi a seconda del periodo dell’anno (in estate il processo tende a essere più veloce). Il materiale finale può essere setacciato (i rametti aggiunti richiedono parecchio tempo prima di degradarsi), oppure usato come si presenta. In genere il compost ottenuto può essere un ottimo surrogato del letame o di altri concimi organici.